venerdì 2 dicembre 2011

Cos'è il terrorismo se non un pensiero artefatto dell'odio umano!


 Esso può avere varie ragioni o fini a seconda di chi o cosa si voglia colpire. Prettamente per ottenere scopi, non per la comunità ,ma per se stessi.
Il terrorismo ha varie definizioni in base a pseudo-ideali , con i quali ci si “immedesima”un esempio religioso può esser la Jihad (guerra santa), che se ben andiamo a leggere il Corano, non è la guerra all’Occidente, come molti pensano. Un esempio politico-sociale (sto seguendo il filone dell’articolo) le famose BR, o anarco-insurrezionalisti ; gruppi partiti con ideali, che poi hanno perso nel corso del tempo,trasformandosi solo in persone assetate di potere e di rivalsa.Ricordiamoci che, molti di loro sono BENESTANTI!!!E così via….! Altro gruppo che, sta facendo discutere sono i cybercriminali. Chi non ha mai sentito parlare di Anonymous? Hanno attaccato ogni tipo di società, per far vedere la loro supremazia nel varcare le porte della sicurezza informatica dalle banche,enti infrastrutturali,ecc…!
Il volersi riunire in gruppi (es. terroristici di natura islamica, anarcoinsurrezionalisti,ecc…) è solo ed esclusivamente per aver maggior forza o potenza negli attacchi, o semplicemente perchè dove non si riesce ad effettuare un’evento, c’è bisogno di persone più pratiche o tecniche, che diventino il “potere detonante”( passatemi il termine!).
Iniziamo a parlare di punti di vista oggettivi e non fantomatici! La mia vuol esser una provocazione per far avvenire ,su questo blog, un dibattito sensato.
Una volta i potenti per sottomettere il popolo usavano la forza, le leggi e la religione, ora dispongono anche del calcio e della televisione.
Carl William Brown            ....e aggiungerei del web!
Ciao a tutti ragazzi e ragazze, 
 
Ciao a tutti ragazzi e ragazze, 
 
L'unico personaggio che, più mi fa sentire Italiana è l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini. I suoi  dialoghi con la popolazione sia in tv,che tra la folla, erano sentiti,fermi, concreti. La gente si fidava di lui,lo amava ,lo rispettava.
Io da mio canto, l'ho ammirato e l'ammiro non tanto come politico, ma sopratutto come UOMO di Stato. Quanti problemi ha dovuto affrontare: la morte del più grande statista Aldo Moro, la strage di Bologna,lo scandalo della P2,Irpinia, missione in Libano.Ora chiediamoci, quanti politici sarebbero in grado di prendere in mano le redini? Dove sono finiti quei VERI Signori di Stato che, nel giurar fedeltà alla Nazione, ne hanno seguito con onore e rispetto delle Istituzioni, le leggi? Ahimè, ormai sono morti, e con loro è morta l'Italia che, il mondo ci invidiava. Oggi abbiamo rimasto solo macerie parlamentari che, ci danno più un senso di tetro e desolato vertice di potere .
Molti sono i giovani che espatriano all'estero per ricevere opportunità lavorative, di ricerca , perchè in Italia nessuno più li considera. Le famiglie a stento riescono ad arrivare a fine mese, le ditte medio-piccole non hanno più capacità di assunzione perchè tassate sino al midollo. E allora chiudono ,o prendono personale a poco costo tramite le cooperative(esattamente cooperative di lavoro subordinato).Le grandi aziende invece si trasferiscono all'estero dove hanno maggiori incentivi e non solo.
La Nostra Italia le cui basi fondamentali erano lavoro e famiglia, si stanno dissolvendo,lentamente. Alcuni di loro hanno poca forza persino per andare in piazza, perchè perdere un giorno di lavoro(lo sciopero non viene contemplato in questi contratti!), vuol dir avere  50€ nello stipendio nello stipendio.
Il momento di crisi, per me è una problematica relativa, perchè sono questi i momenti in cui, la criminalità generale (mafie,speculazioni economiche, corruzioni politiche) vincono a discapito della popolazione. Domani la manifestazione a Roma sarà ricca di eventi più o meno negativi, si sa,...ma dico a tutti i ragazzi e ragazze italiani,signori e signore: i nostri principi devono esser saldi, la nostra volontà ferma, i nostri progetti concreti. Distruggere vetrine, mettere a fuoco bidoni dei rifiuti, non migliorerà la nostra situazione, anzi ,...tanto alla fine andranno scalati dalle nostra bollette e dalle nostre tasse. E di certo scontrarsi con le forze dell'ordine non aiuterà il vs genitori a farvi sentire più fieri di voi. Ricordate che, chi avete davanti ,anche se ha una divisa, ha famiglia(moglie, figli, genitori) che, lo aspettano a casa, come del resto anche voi!
            




                   La
              Balistica





     Classifica
                        e
                             Metodologia



 





Indice


-La Balistica
  -Balistica Interna
  -Balistica Esterna
  -Balistica Terminale
  -Esame e Comparazione dei Bossoli

-Polvere da Sparo
  -Metodologie di Repertamento
  -Analisi Chimico-fisiche dei Prelievi




La Balistica

La balistica viene considerata un ramo della fisica meccanica,che studia i moti dei proiettili ,ovvero corpi che possiedono una velocità impressa con forza di tipo impulsivo,che avviene all'interno di una canna,e che segue una traettroia esterna nello spazio,ed infine raggiunge un bersaglio.Tale materia è suddivisa in quattro rami.

Balistica  Interna:


Studia in maniera analitica e pratica i fenomeni
fisici e chimici e gli elementi che caratterizzano il movimento del
proiettile dal momento dell’accensione della carica di lancio fino
all’uscita dalla canna,divenendo oggetto,successivamente all'espulsione, di studio della balistica esterna .Le armi si distinguono in: a. "canna corta" e a. "canna lunga".I primi hanno una lunghezza non superiore a 15-20 volte il calibro o diametro del proiettile(pistole,semi-automatiche o revolver);le seconde si dividono a loro volta in "c.rigate" e "c. liscie"(fucili a ripetizione automatici, carabine, semi-automatici).Le canne sono tubi metallici sagomati e vengono divisi in due principali parti:camera di scoppio che,accoglie la cartuccia e l'anima che imprime la traettoria la proiettile. Le c. rigate presentano ,al suo interno,una serie di solchi elicoidali che,imprimono alla pallottola un rapido movimento di rotazione,lungo l'asse longitudinale.Nelle c. liscie non vi sono solchi di alcun tipo.I componenti principali,che rappresentano il munizionamento dell'arma ,sono:
1-il bossolo: permette di ottenere gli elementi di carica e l'innesto di accensione.Nelle c.rigate sono metalliche,mentre nelle c.liscie sono di vari materiali(cartone,plastica e altri elemnti metallici);
2-l'innesto :determina l'accensione della polvere per mezzo dell'urto meccanico del precussore.Esso è costituito da una capsula contenente un'esplosivo sensibile e nella quasi totalità delle cartuccie moderne,è centrale.
3-il propellente:è costituita da una determinata quantità di
esplosivo di tipo deflagrante, sotto forma di polvere, che, infiammata
dall’azione dell’innesco, brucia rapidamente emettendo dei gas che
tendono ad espandersi a causa del calore generato durante il processo
di infiammazione e combustione.Vi sono due tipi di esplosioni a seconda della velocità:
-deflagrazione: se la velocità è compresa tra pochi mm/s sino alle
centinaia di m/s.
- detonazione: se la velocità è dell’ordine delle migliaia di m/s.
Le polveri ad alta velocità di combustione vengono definite
“vivaci”, mentre quelle a bassa velocità vengono dette “progressive”.
4-il proiettile: è l’elemento destinato a portare l’offesa sul bersaglio,
cioè è il vettore che trasporta l’energia liberata dal fenomeno propulsivo
sul bersaglio;esso viene classificato in base a :
-calibro,peso,lunghezza,forma e composizione;
-stato di moto,roto-traslatorio e alla canna dell'arma.
Come accennato in precedenza,il fenomeno dell’esplosione si divide in due distinti periodi:
· nel primo periodo, quando l’innesco incendia la carica, la
combustione si propaga a tutta la massa in un certo tempo, se pur
brevissimo. I gas iniziano a svolgersi e aumentano la pressione nel
volume iniziale. Ma aumentando la pressione aumenta anche la
velocità di combustione della polvere: intanto però il proiettile, sotto
l’impulso della forza dei gas, vince il forzamento dell’anima, cioè la
resistenza meccanica o di attrito degli intagli della rigatura oppure
dell’orlo del bossolo, ed inizia il suo movimento. Il moto
progressivamente accelerato del proiettile, facendo aumentare il
volume che si trova dietro di questo, tende a diminuire la pressione.
Il valore della pressione ad ogni istante risulta quindi da due funzioni
combinate, cioè dalla combustione della polvere e dal movimento
del proiettile. Esse determinano la legge di sviluppo delle pressioni;
· il secondo periodo ha inizio quando la polvere è completamente
bruciata. Allora la pressione ha raggiunto il suo massimo valore,oppure lo raggiunge col finire del primo periodo, e il proiettile si trova
ad un certo punto della canna, animato da una certa velocità. I gas
continuano o iniziano la loro espansione, imprimendo ad ogni istante
successive accelerazioni al proiettile, che aumenta di velocità
mentre la pressione diminuisce, fino all’uscita dal vivo di volata.
Subito dopo l’uscita dalla bocca, e per due o tre metri, nelle armi
portatili, il proiettile aumenta ancora un poco la velocità. I gas che
affluiscono dalla bocca resasi libera hanno velocità notevolmente
superiore a quella del proiettile, ed assumendo moti vorticosi,
disperdendo nell’aria energia e calore si espandono bruscamente
alla pressione atmosferica producendo il rumore di detonazione.


Balistica Esterna:

 La balistica esterna studia il moto del proiettile dall’istante in cui il fondello lascia il vivo di volata fino all’impatto sul bersaglio, voluto
oppure fortuito.Sappiamo che se non ci fossero la gravità e le altre forze,la massa continuerebbe a precorrere in modo rettilineo e a velocità costante la traettoria impressa dal lancio,secondo quanto asserito dal primo principio della dimanica.Quindi il proiettile, abbandonato il vivo di volata, è soggetto a due forze che tendono a variare la sua traiettoria. Tali forze sono rappresentate dalla “forza di gravità” e dalla “resistenza dell’aria”,senza tralasciare la velocità d'impulso. La forza di gravità inizia ad avere effetto sulla palla dal momento in cui essa esce dalla volata dell'arma,esattamente come se la palla fosse lasciata cadere da ferma.La resistenza all'aria rallenta progressivamente il proiettile e fa in modo che,la caduta dovuta all'attrazione gravitazionale ,diventi sempre più marcata mano a mano che aumenta la distanza dalla canna dell'arma.Come accennato prima,vi sono altre forze che intervengono e rendono instabile il volo:
O Origine della traiettoria; è il centro della bocca dell'arma (volata) al momento della sparo.
B Punto di arrivo e cioè il bersaglio mirato; è il punto in cui la linea di sito interseca la traiettoria.
C Punto di caduta; corrisponde all'intersezione del ramo discendente della traiettoria con la linea di orizzonte dell'arma. Può coincidere con il punto B se questo si trova sulla linea di orizzonte.
V Vertice della traiettoria, cioè il punto più alto che la divide nel ramo ascendente (OV) e nel ramo discendente (VC).
OP Linea di proiezione; è il prolungamento dell'asse della canna al momento in cui il proiettile abbandona l'arma; in termini geometrici è la tangente all'origine della traiettoria.
OT Linea di tiro. È il prolungamento dell'asse della canna puntata, prima dello sparo; passerà nella posizione P per effetto del rilevamento.
OB Linea di sito di un punto B della traiettoria; è la retta che congiunge l'origine della traiettoria col punto stesso; è cioè la linea retta che congiunge la volata con il bersaglio.
x Ascissa di un punto B (ad es. OM), è la distanza del punto B dall'origine misurata sull'asse orizzontale.
xo Ascissa al vertice (ON).
X Gittata OC, è la distanza tra l'origine e il punto di caduta.
Y Altezza della traiettoria o ordinata massima o ordinata al vertice; è il punto della traiettoria più alto sulla linea dell'orizzonte.
h Ordinata di un punto B (es. BM), è l'altezza del punto B rispetto all'orizzonte.
BOC Angolo di sito e .
POB Angolo di partenza g .
POC Angolo di proiezione f compreso fra la linea di proiezione e l'orizzonte .
POT Angolo di rilevamento r ; è l'angolo formato dalla linea di proiezione con la linea di tiro.
TOB Angolo di elevazione a ; è l'angolo formato dalla linea di tiro con la linea di sito e corrisponde al cosiddetto alzo.
TOC Angolo di tiro i che la linea di tiro forma con l'orizzonte.
OCR Angolo di caduta w è l'angolo acuto formato dalla tangente alla traiettoria nel punto di caduta con la linea d'orizzonte.
OBL Angolo di arrivo q ; è l'angolo formato dalla tangente alla traiettoria con la linea di sito nel punto di arrivo B; non confonderlo con l'angolo di impatto che è l'angolo formato dalla tangente alla traiettoria con il terreno nel punto B e dipende perciò dall'andamento del terreno.


A questo proposito vi sono dei calcoli ,di una certa approssimazione,che,per mezzo delle leggi generali di resistenza all'aria,trovano sufficienti scopi pratici, che ora andrò a spiegare:dopo aver tracciato le curve della resistenza all'aria riferite a diverti tipi di proiettili,si è ricavata una curva intermedia teorica o riferita ad un prioettile tipo;da questa,introducendo il coefficiente balistico(calibro,peso,velocità),che indicano il rapporto tra proiettile tipo e proiettile in esame,si risale ai valori reali.La formula del coefficinete balistico è data da:


C corrisponde al calibro in millimetri; i corrisponde alla velocità(varia da 0,44 per proiettili appuntiti,moschetto militare, a 1- 1,2 per pistole o rivoltelle,fino a 3-4 per proiettili cilindrici).Successivamente si è introdotto anche il coefficiente aereodinamico Cx ,che per i proiettili varia da 0,1 a 0,5,ma anch'esso non è costante,ma varia in relazione alla velocità di Mach.Attualmente sono in commercio molti programmi di balistica per pc limitati dall'impiego pratico,in cui l'angolo di proiezione non supera i 5°.


Balistica  Terminale

Studia gli effetti dell'impatto di un determinato proiettile contro un determinato bersaglio,sia esso biologico(human target) o non biologico(materiel targets).Il "potere d'arresto" è infatti legato alla quantità di energia cinetica presente all'impatto e alla percentuale di questa che viene trasmesso al bersaglio.Nella b.terminale non è importante che un proiettile sia letale,ma che abbia un effetto shok massimizzato,ma questi varia a seconda del tipo di proiettile che viene utilizzato.Oltre a ciò,vengono studiate anche le deframmentazioni all'impatto,eventuali frammentazioni e la forma che esso assume a seconda del munizionamento(palle camiciate,blindate,semicamiciate,..)Accade infatti,da un lato,che i proiettili ad alta velocità si deformino facilmente all'impatto. Punto di partenza per calcolare la penetrazione del proiettile nella maggior parte dei materiali è la sua energia cinetica o froza viva;essa può esser calcolata con la formula:



in cui G rappresenta il peso in grammi,e V e la velocitàin m/s.Il valore 9,81 J corrisponde ad 1kgm.Questa formula vale per i proiettili incamiciati ed a punta tondeggianteche presuppongono un'impatto sul bersaglio ad angolo retto.Se il proiettile colpisce il bersaglio con un'angolo minore,la sua capacità di penetrazione sarà naturalmente minore fino a raggiungere al rimbalzo.Continuando ad analizzare i proiettili ad alta velocità,notiamo che molti eserciti di varie nazioni,effettuano ricerche in tale per due necessità fondamentali:il primo perchè a parità di peso e volume,un soldato è in grado di trasportare più munizioni di piccolo calibro che non di grosso calibro;la seconda è perchè il danno è tanto maggiore quanto maggiore e rapida è l'energia ceduta dal proiettile al bersaglio.Gli studi hanno lo scopo d'illustrare l'effetto che si ottiene su segmenti scheletrici, arti animali e lesioni polmonari,confrontando tali risultati su blocchi di gelatina balistica,resi noti.Quando tale proiettile penetra nel corpo,viene rallentato dalla resistenza di varie strutture e,decentrando,imprime movimenti centrifughi ai tessuti che vengono progressivamente danneggiati.La cavità temporanea che si forma,è da intendersi in senso dinamico,ovvero si ha una progressina dilatazione dei tessuti e successivamente contrattazione.
Durante le due fasi si hanno due danni caratteristici a seconda dei due momenti e a seconda delle varie strutture interessate.Nella fase positiva(o dilatazione) l'onda pressoria deforma e frattura le ossa;riduce e comprime di volume gli organi pieni d'aria;lacera gli organi pieni di liquidi.
Nelal fase negativa (o contrazione)i tessuti precedentemente compressi ritornano nella primitiva posizione,provocando:la frattura delle ossa precedentemente deformate e la frammentazione di quelle già fratturate;lacerazione degli involucri pieni d'aria con rottura degli stessi verso la ferita;l'ampliarsi delle lacerazioni degli organi pieni di liquido con fuoriuscita dello stesso.Quando non si ha interessamento delle strutture ossee,ma molli,si ha un piccolo foro d'ingresso e un vasto cratere d'uscita ,dove non vi è più possibile riconoscere il calibroo il tipo di arma,in quanto si osservano i fori caratteristicidella lesione da scoppio.


Esame e Comparazione dei Bossoli

Per quanto riguarda l’esame dei bossoli, quelli su cui è più frequente operare sono quelli provenienti da armi semiautomatiche ed automatiche poiché, essendo espulsi al momento dello sparo, vengono rinvenuti nel luogo in cui è stato commesso il crimine.Al contrario, quando per commettere reati vengono utilizzate armi a ripetizione manuale (es. revolver), la possibilità di rinvenire i
bossoli è molto bassa.i punti che possono imprimere la loro impronta di contatto sulle diverse zone del bossolo durante il ciclo di alimentazione ed espulsione sono assai più numerosi.Questi punti di contatto verranno elencati secondo l’ordine temporale, da quando l’arma viene caricata fino a quando il bossolo
sparato viene espulso, ed in particolare essi sono:

· impronte delle alette del caricatore: sono prodotte sia nel momento
dell’inserimento manuale della cartuccia nel caricatore sia quando
l’elemento introduttore (otturatore) la spinge nella camera di
cartuccia della canna. Possono variare d’intensità a seconda dello
stato in cui si trovano le alette del caricatore, nonché in funzione
della pressione della molla elevatrice del caricatore;
· impronte dell’elemento introduttore: si verificano quando l’otturatore
preleva la cartuccia dal caricatore e la spinge in canna. Presenza e
intensità di tali impronte dipendono, anche in questo caso, dalla
forza della molla elevatrice, dalle condizioni superficiali dello stesso
elemento introduttore e dalla sua velocità di traslazione;

· impronte dell’estrattore: si producono nel momento in cui la
cartuccia viene inserita in camera. Durante questa fase l’estrattore
tocca il bordino del fondello imprimendovi un’impronta di variabile
intensità a seconda della forma dell’estrattore stesso, nonché della
velocità e dell’energia con cui il medesimo scavalca il bordino. Dette
impronte sono generalmente meno intense se il bordino sporge
poco (semirimmed) o per nulla (rimless);

· impronta di percussione (cd. cratere dell’innesco): è prodotta dal
percussore al momento dello sparo. È significativa perché spesso
riproduce in negativo la forma della cuspide del percussore stesso.
È importante anche la posizione di detta impronta rispetto al centro
geometrico del fondello, ossia il suo eventuale decentramento.
È evidente che l’orientamento del cratere assume significato solo nel
caso che il percussore sia privo di giochi laterali, come si verifica ad
esempio nelle armi che hanno il percussore solidale con il cane
(come ad esempio i revolver Smith e Wesson di produzione meno
recente). Nelle armi che hanno il percussore scorrevole dentro un
tunnel all’interno dell’otturatore o della bascula, il decentramento
dell’impronta di percussione può presentare lievi variazioni da un
colpo all’altro a causa del gioco esistente tra il percussore ed il foro
attraverso il quale passa la punta del percussore. Nelle armi di
qualità, ed in buone condizioni, detto gioco è minimo ed il suo effetto
è trascurabile, ma nelle armi dozzinali, o in pessime condizioni, può
essere rilevante a causa delle tolleranze di lavorazione grossolane o
del progressivo allargamento del foro suddetto a causa della
corrosione termochimica e dell’usura. Detto fenomeno è frequente
sui fucili a due canne giustapposte a cani esterni, soprattutto se di
modesta qualità, anche perché il moto del percussore all’interno della bascula è inclinato rispetto all’asse della canna e il percussore tende ad ovalizzare il foro stesso;

· impronte impresse dalla faccia dell’otturatore (strie di culatta): si
rilevano sulla parte dell’innesco non interessata dal cratere, talvolta
anche sul fondello del bossolo, e sono prodotte dalle tracce di
lavorazione presenti sulla faccia dell’otturatore. Qualora dette
imperfezioni siano particolarmente marcate, le impronte sul bossolo
saranno rilevanti ed assumeranno una notevole importanza ai fini
identificativi (carattere di singolarità dell’arma). Questo perché, al
contrario di altre impronte, sono del tutto ripetitive: possono variare
d’intensità per via delle pressioni diverse da una cartuccia all’altra,
ma mai cambieranno di morfologia. Nelle armi che realizzano un
ritardo di apertura dell’otturatore tramite chiusura geometrica ad un
solo ordine di libertà (sistema Walther-Beretta, dove la canna rincula
solidalmente con l’otturatore per circa sette millimetri senza subire
oscillazioni) le impronte si verificano soltanto per pressione, mentre
nelle armi la cui canna è dotata di due ordini di libertà (sistema
Browning-Colt, dove la canna, oltre a rinculare solidalmente con
l’otturatore per un breve tratto, si inclina per svincolarsi) talvolta si
riscontrano anche strie di strisciamento del fondello contro la faccia dell’otturatore, prodotte nel momento in cui la canna si abbassa per
svincolarsi dall’otturatore;

· impronta dell’espulsore: è prodotta da un elemento d’acciaio che
durante l’azione retrograda dell’otturatore viene ad intercettare,
urtandolo, il fondello del bossolo esploso, generalmente alla periferia
del fondello stesso. Può avere dimensioni e forme diverse.
Generalmente la superficie d’impatto è rettangolare. Esistono
tuttavia armi in cui detto spuntone è assente in quanto è il
percussore stesso a fare le funzioni di espulsore. È intuitivo come, in
quest’ultimo caso, le impronte di espulsione coincidano con quelle di
percussione e siano pertanto pressochè indistinguibili. L’impronta
dell’espulsore può essere più o meno marcata secondo la velocità
d’arretramento dell’otturatore, la quale può variare da un colpo
all’altro in conseguenza delle differenti pressioni esercitate dalle
diverse cartucce. Può variare, anche se in modesta misura, la
collocazione dell’impronta sul fondello, influenzata dal maggiore o
minore gioco presente sull’otturatore dell’arma. Infatti, mentre
l’espulsore è imperniato rigidamente sul fusto, il bossolo che viene
ad urtare detto espulsore è agganciato all’otturatore. Nei casi in cui
l’espulsore intercetti il bossolo all’estrema periferia del collarino,imprime segni di così limitate dimensioni da essere poco utilizzabili
in una comparazione;
· impronta dell’estrattore al momento in cui il bossolo esploso viene
estratto: è l’impronta che si genera nel momento in cui l’unghia
dell’estrattore si trova inserita all’interno del solco fresato nel
fondello, e quest’ultimo riceve dall’espulsore, in una zona pressochè
opposta all’estrattore, un impulso che sgancia il bossolo
dall’estrattore stesso, costringendolo a ruotare sul proprio asse
trasversale e ad assumere un moto vorticoso di traslazione verso
l’esterno. Ciò costringe l’unghia dell’estrattore a strisciare contro la
parete interna del solco. La traccia che ne deriva costituisce
un’impronta individuale che rappresenta un valido carattere
identificativo. Va detto infine che esistono rari modelli d’arma privi
dell’estrattore;

· impronta creata dall’urto del bossolo esploso contro un punto
dell’arma: si produce nelle armi automatiche o semiautomatiche
quando il moto vorticoso del bossolo espulso lo porta ad impattare
contro un punto della finestra d’espulsione dell’arma e talvolta anche
del fusto. Anche in questo caso si tratta di un’azione ricorrente, che
può variare d’intensità da un colpo all’altro per via delle differenti
pressioni sviluppate dalle varie cartucce e pertanto della diversa energia di rinculo. È più frequente nelle armi lunghe, ma è possibile
rilevarla anche sulle armi corte. È quasi sempre presente sui fucili
militari nei quali, per scelta progettuale finalizzata ad aumentare
l’affidabilità dell’automatismo, l’energia di rinculo viene mantenuta su
valori alti. Ne consegue che, con una maggiore velocità
d’arretramento dell’otturatore, anche l’impatto del bossolo esploso
contro la struttura dell’arma sarà più violento. Da arma ad arma può
variare la geometria e l’intensità di tale ammaccatura che, pertanto,
potrà essere utilizzata quale carattere identificativo;

· orientamento, sul fondello del bossolo, dell’impronta dell’estrattore
rispetto all’impronta dell’espulsore: detto parametro è utilizzabile
esclusivamente per risalire all’identità di classe dell’arma che ha
sparato;

· impronte sui bossoli esplosi da revolver: è intuitivo che i caratteri
identificativi presenti su un bossolo sparato da un’arma a rotazione
siano meno numerosi di quelli rilevabili su un bossolo sparato da
un’arma automatica. Infatti, detti caratteri sono generalmente
costituiti soltanto dall’impronta del percussore e dalle strie di culatta.
Circa tali impronte, vale quanto detto per i bossoli esplosi dalle armi
automatiche. Una importante variante è costituita dalla non assoluta
ripetitività di dette tracce poiché, in tali tipi d’arma, le varie camere del cilindro non sempre vengono a collocarsi nella stessa posizione
al momento dello sparo a causa dei giochi del cinamatismo del
tamburo. Ne consegue un diverso orientamento del cratere del
percussore sull’innesco. La stessa cosa accade, anche se in misura
minore, per quanto concerne le strie di culatta. Possono essere
utilizzate anche le strie che si producono al momento
dell’inserimento manuale delle cartucce nelle varie camere, nonché
al momento dell’estrazione manuale dei bossoli esplosi. Si tratta di
tracce poco marcate e non sempre presenti, sulle quali è piuttosto
arduo lavorare. Qualche risultato si può ottenere quando il cilindro
viene caricato usando un attrezzo che consente l’inserimento
multiplo delle cartucce nel tamburo (cd. carichino o speed loader).
Con tale attrezzo , infatti, può accadere che si verifichi un maggiore
attrito della superficie laterale del bossolo contro la bocca della
camera di cartuccia e che residuino pertanto sul bossolo stesso
delle strie utilizzabili in comparazioni;
· grado di dilatazione del bossolo esploso: effettuate le comparazioni
riportate nei punti precedenti, può essere utile provare a reinserire
manualmente il bossolo di reperto nella camera dell’arma in
sequestro. Diventa un esperimento di indubbio valore nel caso che
la camera di cartuccia abbia una tolleranza anomala, ed è
comunque indicativo anche nel caso di una camera nei limiti di
tolleranza, qualora l’operazione sia effettuata da una persona dotata
di notevole esperienza e con particolare delicatezza, orientando il
reperto nella posizione che aveva al momento dello sparo.


Polvere da Sparo

Sono goccie di condensazione di piombo-bario-antimonio.Esse sono univoche e si formano in seguito allo sparo.Vari studi permisero di accertare che,le armi ,dopo lo sparo,lasciavo tracce in determinate posizioni,per cui fu possibile stabilire una casistica e fare una mappatura dei residui,sino a stabile il tipo di arma;questo metodo prese il nome di "guanto di paraffina",ovvero una cera purissima e calda,fatta colare sulle mani ,per cui l'adesione alle cavità superficiali epidermidali, permetteva di identificare se vi fossero tracce di nitriti e nitrati,attraverso la colorimetria.
Nel corso del tempo,si notò che,il presunto residuo poteva provenire da un'inquinamento ambientale,da sostanze normalmente presenti in natura(fertilizzanti,conservanti,ecc..),rivelando la scarsa attendibilità del metodo ,sino a prima utilizzato,che prese il nome di "falso positivo".Successivamente con l'evoluzione di tale scienza,gli studi individuarono altri componenti che venivano a partecipare nella reazione di demolizione dei componenti del munizionamento ,ossia i componenti organici.Di fatti l'effettuazione del prelievo dal sospettato è un momento di fondamentale importanza,ai fini delle ulteriori analisi che verranno accertate.Un prelievo non correttamente eseguito può portare alla mancata repertazione dei residui presenti,così come può determinare contaminazioni indesiderate,nei quali casi si potrà verificare la formulazione di giudizi errati;appunto per questo,deve esser effettuata da personale qualificato con accuratezza e professionalità.

Metodologie di Repertamento

Considerate le modalità con le quali si impugnano le armi e come viene dimostrato da numerose prove sperimentali,le sedi elettive di deposito dei residui dello sparo,derivanti dall'impiego di armi portatili o a canna liscia,sono rappresentate dallo spazio interdigitale dorsale tra le dita del pollice e dell'indice,e dalle stesse.Scarsamente interessato da deposito risulta il palmo della manosparatrice,che ,pertanto,può esser trascurato nella effettuazione del prelievo,salvo casi particolari dove l'investigatore valuta volta per volta.Per quanto concerne gli abiti,la ricerca dovrà esser focalizzata sulla parte terminale delle maniche ed in quelle altre sedi che,in funzione delle particolari modalità d'impiego dell'arma,si trovano in prossimità della fonte dei residui da sparo.In Italia la metodologia di prelievo ,la più praticata dalla Polizia Scientifica o dai RIS dei CC è lo STUB.Il repertamento avviene per mezzo di un tampone costituito da un corpo cilindrico recante,sull'estrmità,un portacampioni da micorscopia elettronica dalla superficie adesiva.Tamponando le zone interessateal prelievo,su detta superficie aderiscono molte particelle fra le quali si devono evidenziare quelle derivanti dall'esplosione del colpo.E' indispensabile evitare che l'operatore possa inquinare il prelievo coi residui da sparo da lui involontariamente recanti.Per impedire l'inquinamento ,la cui possibilità è sempre più frequentemente oggetto di discussione in sede dibattimentale,sia il confezionamento del KIT(guarti e calzari plastici usa-getta,tamponi adesivi supporati e protetti,contenitori per al conservazione dei tamponi,questionari per descrivere l'evento oggetto d'indagine...), sia la modalità di repertamento sono state accuratamente studiate.E' da rammentare la necessità di effettuare campioni di controllo ,chiamato "bianco di riferimento",in zone  dell'indumento lontane,  da quelle interessate dal deposito dello sparo.E' buona norma effettuare almeno due prelievi in corrispondenza delal parte terminale di ciascuna manica,uno relativo alla parte superiore,l'altro a quella inferiore,per una estensione di almeno 7/8 centimetri.Limite di tale metodologia è quello di perdere progressivamente la capacità di ritenzione da parte del collante,che si satura di materiali presenti nella cute della mano(formazione pilifera,sporcizia,sangue,..)

Analisi Chimico-Fisiche dei Prelievi

.Altre sono le metodologie applicabili:
A-metodologie di rivelazioni dei residui incombusti organici;
B-metodologie per la rivelazione dei residui di natura inorganica.
Le tecniche che vengono utilizzate sono:
A1-rivelazione dei residui di sparo organici:viene utilizzata la cromatografia in fase liquida e la gascromatografia,in quanto i residui organici da ricercare sono presenti,principalmente ,nella polvere di lancio.
A2-rivelazione dei residui di sparo inorganici:in tali casi si usa lo spettrofotometro si assorbimento atomico e la voltammetria di strippaggio anodico e floresscianza dei raggi X;tutte metodologie elettrochimmiche.
B1-Analisi per attivazione neutronica: il campione viene lasciato depositare dai 90-120gg ,per far si che avvenga una decantazione di radioattività di tipo gamma,la cui energia è differente a seconda degli elementi ,permettendone così una identificazione corretta(es. Frammenti e incamiciature del proiettile).Giusto per dare un'idea della precisione e dell'attendibilità dello strumento,basterebbero da 50-100mg di materiale per avere buoni risultati di riuscita.In sostanza la metodologia impiegata fa ricorso alla determinazione quantitativa di antimonio e bario,elementi presenti nella misciela d'innesco e dunque rappresentano I “costituenti caratteristici” dei residui dello sparo.




Pb Ba
Compatibile
Pb Sb
Compatibile
Sb S
Compatibile
Ba Sb     
Univoca
Pb Ba Sb
Univoca
Ba Si Ca
Univoca con altre univoche, altrimenti compatibile


B2-Microscopia elettronica a scansione con microsonda analitica a fluorescenza di raggi X: è una tecnica di indagine molto versatile che trova applicazione nelle scienze forensi e nella Polizia Scientifica.Questo strumento permette di raggiungere ingrndimenti e risoluzioni della immagine non ottenibile coi comuni microscopi ottici.




BR: da Moretti ai giorni nostri….!

I primi dissapori all’interno delle BR, avvennero durante il rapimento dell’On. Aldo Moro.Di fatti,alcuni militanti,compreso la Faranda e Morucci, erano contrari all’uccisione e questo creò la  dissociazione,di essi, dall’organizzazione per poi confluire nel Movimento Comunista Rivoluzionario.
Al tempo stesso,il Parlamento varava leggi speciali antiterrorismo,tra cui provvedimenti che attenuavano la pena ai collaboratori di giustizia(le leggi verranno riportate in fondo all’articolo); il primo fu Patrizio Peci,che rivelò indizi molto importanti, i quali permisero ulteriori arresti da parte dei cc del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa. . L'attività delle BR andrà calando portando, intorno al 1980, ulteriori divisioni.Il problema vero fu l’uccisione del sindacalista Guido Rossa; ciò portò ad un allontanamento da parte sia del sindacato sia delle classi operaie, dalla stessa organizzazione.


 Nel novembre dello stesso anno, infatti, la direzione strategica elaborò una risoluzione non condivisa dalla colonna milanese Walter Alasia; secondo quest’ultima l’organizzazione doveva ritornare “alle origini”,e quindi lottare contro l’imperialismo. E così si pose fuori dal controllo dell'esecutivo centrale.Furono loro a gestire autonomamente il sequestro dell’ingegnere dell’Alfa Romeo   Renzo Sandrucci (3 giugno al 23 luglio 1981);il quale verrà liberto.Nel frattempo la colonna napoletana fronte carceri, e la colonna torinese, con a capo Giovanni Senzani, si uniranno per formare BR- Partito della Guerriglia.Insieme gestiranno ,due sequestri molto importante,avvenuti,ovvero: quello dell’esponente della DC,Ciro Cirillo.Di questo rapimento si sa che, lo Stato trattò per la liberazione,facendosi aiutare dai servizi segreti e dalla camorra di Raffaele Cutolo(27 aprile al 24 luglio 1981);
 
E quello di Roberto Peci,(10 giugno al 3 agosto 1981), fratello di Patrizio,che finirà con il suo omicidio,quale condanna del aver parlato alla Magistratura della struttura dell’organizzazione e dei suoi componenti.
Mentre la colonna romana, la cui responsabile era Barbara Balzarani,e la colonna veneta di Antonio Savasta, organizzano il rapimento del direttore del Petrolchimico Montedison di Mestre, l’ingegner Giuseppe Taliercio, che si trasformerà anch’esso in omicidio (20 maggio al 5 luglio 1981).

Viene ancora rivendicata con la sigla BR. Nell'agosto del 1981, per iniziativa della colonna di Roma, viene fatto un tentativo di ricomposizione delle contraddizioni esplose tra i vari spezzoni.  Esso fallisce. Ad ottobre, si tiene a Milano una riunione della Direzione strategica. In questo frangente viene impostata la campagna contro il generale James Lee Dozier. Di fatti, qualche mese più tardi, venne prelevato dal suo appartamento a Verona, (17 dicembre1981 al 28 gennaio 1982),per poi esser liberato dai NOCS che fecero incursione a Padova,arrestando Savasta. Il 30 dicembre 1981, una parte dei militanti delle  BR-PCC si allontaneranno per formare “Colonna 2 Agosto”. I seguito diventerà anch’esso un collaboratore di giustizia, dando il colpo di grazia all’organizzazione.
Molti dei combattenti si rifugiarono in Francia, perché vi era la “Dottrina Mitterand “, che garantiva il diritto d'asilo ai rifugiati politici stranieri, particolarmente italiani, ricercati nei loro paesi per atti di natura violenta ma d'ispirazione politica; visto che si sentivano il fiato sul collo delle forze dell’ordine.
A fronte di ciò, le BR-PCC diffonderanno un nuovo comunicato,affermando una “ritirata strategica”,per discutere:
1) di colpire la politica economica dello governo e si propongono di sostenere il movimento degli autoconvocati, a fronte di ciò viene ferito Gino Giugni (3/5/1983);
2)la loro attenzione si riversa sulle contraddizioni tra est ed ovest, proponendo un Fronte Internazionale Antimperialista,difatti vi fu un’attentato mortale nei confronti del diplomatico USA Leamon Hunt (15/2/1984);
3) prepararono un’ulteriore attentato mortale contro Ezio Tarantelli, docente di economia politica e presidente dell’istituto di studi economici della CISL (27/3/1985).

Il 4 gennaio 1982 le BR-PG subiscono un duro colpo a causa dell'arresto di molti militanti e dirigenti. Nei mesi successivi restano attive soltanto a Napoli e Torino.
A Napoli, infatti, intervengono:
1) con l'attentato mortale contro Raffaele Delcogliano, assessore regionale alla formazione professionale, ed il suo autista, Aldo Iermano (27-4-82) ;
2) con l'attentato mortale contro Antonio Ammaturo, vice questore e capo della squadra mobile, ed il suo autista, Pasquale Paola (15-7-82).
Il 26 agosto 1982, a Salerno, le BR-PG attaccano un convoglio di militari di leva per un esproprio d'armi. Nel conflitto a fuoco con la volante di scorta restano uccisi Mario De Marco e Antonio Bandiera, agenti di polizia e Antonio Palumbo, militare di leva.
Tra novembre e dicembre del 1982, vengono arrestati gli ultimi militanti esterni..
Il 1982 vede un succedersi di arresti e, nonostante la diffusione, nel gennaio 1983, del documento “Ancora un passo”, con il mese di febbraio, la storia di quest'organizzazione si conclude.
Nel 1984 i rapporti all’interno delle BR-PCC si divergono ,portando ad una netta prevalenza dei “compagni” militaristi;che successivamente si scinderanno in : Prima Posizione ,ovvero gli ortodossi che manterranno la denominazione BR-PCC e Seconda Posizione, che seguiranno prenderanno successivamente, nel 1985, la denominazione di BR-UCC (Brigate Rosse-Unione Comunisti Combattenti).Il 10 febbraio 1986 in un agguato mortale muore l’ex sindaco di Firenze, Lando Conti, azionario di un’industria di materiale bellico.Mentre nel marzo 1987 quest’ultima colonna uccise,in un attentato,il generale Licio Giorgeri, Direttore Generale per le armi e gli armamenti aeronautici; lo stesso si occupava del progetto EFA.
Il 14 febbraio 1987 a Roma, nel corso di una rapina per autofinanziamento dalle BR-PCC vengono uccisi due agenti di polizia, Giuseppe Scravaglieri e Rolando Lanari. Nel giugno dei 1987 molti militanti incarcerati delle BR-PCC e dichiareranno conclusa l'esperienza storica delle BR. La decisione di chiudere l'esperienza armata non trova però concordi alcuni militanti che, infatti, il 16 aprile del 1988, compiono un attentato mortale contro il senatore democristiano Roberto Ruffilli (Forlì il 16/4/1988) collaboratore dell’on. Ciriaco De Mita e, nel documento di rivendicazione, rendono noto il loro intento di proseguire la lotta annata, ma anche quest’ultimo gruppo di militanti verrà arrestato, dai carabinieri, tra settembre ed ottobre dello stesso anno.
Era il giorno 20 maggio 1999, quando a Roma venne assassinato Massimo D’Antona;



Era consigliere legislativo del ministro del lavoro,Bassolino .Quest'omicidio venne rivendicato dalle BR-PCC NCC, ovvero nuclei comunisti combattenti. I brigatisti di tale agguato furono
Antonino Fosso, Michele Mazzei, Francesco Donati e Franco Galloni e di due irriducibili, Nadia Desdemona Lioce e Mario Galesi.Lo stesso verrà anche rivendicato da alcuni brigatisti, direttamente dal carcere.Gli furono inflitti 9 colpi di cui l’ultimo mortale al cuore; poche ore più tardi verrà trovata la rivendicazione per l’omicidio D’Antona.
Il 19 marzo 2002venne ucciso un’ altro consulente del lavoro, ma questa volta sotto il ministro Roberto Maroni,il professore Marco Biagi. In quel periodo le forze dell’ordine erano in allerta , dato che il livello di sorveglianza al terrorismo,era molto alto,così gli tolsero la scorta nonostante le ripetute minacce di morte,per mancanza di personale.Richiese la scorta nuovamente,ma non fu accolto; le BR-NCC  lo uccisero proprio sotto casa sua. La Corte d’Assise di Roma emise il verdetto: Nadia Desdemona Lioce, Roberto Moranti e Marco Mezzasalma,dichiarati colpevoli ebbero l’ergastolo;Federica Saraceni colpevole di associazione sovversiva.





La legge inquisita dalle BR, parte dal presupposto che, la flessibilità è il miglior mezzo per agevolare,creare nuovi posti di lavoro.


Nel 2003 le Brigate Rosse sono tornate nella cronaca a causa della sparatoria sul treno tra due esponenti delle Nuove Brigate Rosse - Nuclei Comunisti Combattenti (BR - NCC) Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce e degli agenti di Polizia Ferroviaria. Galesi ed un agente, Emanuele Petri, moriranno per i colpi di arma da fuoco. In seguito ai file trovati nel notebook della Lioce, sono stati arrestati altri componenti del gruppo armato e dalla fine del 2004. Le forze dell'ordine inoltre si sono avvalse della collaborazione di una pentita, Cinzia Banelli (nome di battaglia "Compagna So"). Le nuove BR si ispirano al modello a compartimenti stagni dell'eversione greca "Movimento XVII Novembre", recentemente smantellato (2004) dopo un trentennio di attività nella più assoluta segretezza